Piaceri dei contadini Cicerone dal "De Senectute"
XV. 51 Vengo ora ai piaceri dei
contadini, dei quali mi diletto in modo incredibile; ed essi non sono
ostacolati in nessun modo dalla vecchiaia e mi sembra che siano particolarmente
conformi alla vita del saggio. Infatti i contadini hanno un rapporto con la terra,
la quale mai rifiuta il loro comando né mai restituisce senza interesse quel
che ha ricevuto, ma talvolta ad un tasso minore, il più delle volte maggiore.
Per quanto mi diletti non solo il profitto, ma anche il vigore e la natura
della terra stessa: la quale, quando ha accolto nel suo grembo soffice e smosso
il seme gettato, prima lo tiene occultato—da cui "occatio" è detta
tale operazione,40 poi, riscaldato con l'alito e
col suo abbraccio, lo schiude e fa venir fuori da esso un'erbescente verdezza
che, salda sulle fibre delle radici, a poco a poco cresce, e levandosi sul
gambo nodoso, quasi pubescente viene avvolto da guaine, dalle quali, quando
vien fuori, produce un frutto costituito come una spiga e contro le beccate
degli uccellini si difende con una schiera di reste.
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