Ecco i vestiti realizzati con le bucce d’arancia. Fibre naturali che danno anche vitamine

http://www.nonsprecare.it/vestito-arance-biodegradabile-vitamine

Il prodotto Orange Fiber è stato brevettato da due ricercatrici siciliane al Politecnico di Milano. Una bella opportunità per trasformare lo spreco di arance (700mila tonnellate all’anno) in una nuova risorsa industriale. Un progetto da moda Non sprecare.



















Tessuti prodotti dalle bucce delle arance mediante processi innovativi che permettono l’estrazione di cellulosa dagli scarti degli agrumi e il loro riutilizzo per il settore tessile: torniamo a parlare di moda sostenibile made in Italy per presentarvi il progetto Orange Fiber portato avanti da due giovani ricercatrici siciliane, Adriana Santonocito ed Enrica Arena in collaborazione con il Politecnico di Milano.
«La moda ha sempre bisogno di materiali alternativi, e noi siamo partite dalla denuncia degli aranceti dove i frutti finiscono per marcire e vengono distrutti. Così abbiamo pensato di trasformare lo spreco in una risorsa…» raccontano le due ricercatrici. E i numeri sono dalla loro parte. Durante la trasformazione industriale per produrre i succhi, per esempio il 60 per cento delle arance viene gettato nella spazzatura (spesso nelle discariche) per un totale di 700mila tonnellate. Adesso, finalmente, da quelle bucce sarà possibile realizzare vestiti con un tessuto perfino “vitaminico”, che a contatto con il corpo rilascia vitamine A, E e C.In pratica dalle bucce, cioè dalle fibre, attraverso un processo di trasformazione, brevettato dal Policlinico, si ricava una pasta da cui poi si ottiene la cellulosa, il filato e infine il tessuto vero e proprio.
Attraverso le nanotecnologie l’olio essenziale degli agrumi viene fissato sui tessuti. Successivamente la rottura delle microcapsule presenti nel tessuto, a poco a poco, comporta il rilascio sulla pelle delle vitamine, una caratteristica garantita per almeno una ventina di lavaggi anche se le due ricercatrici stanno cercando di mettere a punto anche una modalità per la ricarica con ammorbidenti specifici. L’obiettivo è quello di portare la collezione in commercio entro il 2015.

Commenti

Post più popolari